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about
_“La voce di Rosa, il suo canto strozzato, drammatico, angosciato, pareva che venisse dalla terra arsa della Sicilia, la nostra Sicilia” _
Che pare che l’ho conosciuta Rosa. Che pare che l’ho vista, per tutta la vita mia: bambina, scalza, povera, donna, artista, madre, amante, sorella.
_“Un film perché Rosa è un personaggio favoloso, direi un dramma, un romanzo, un film senza volto”. _
Fu con queste parole che Ignazio Buttitta, il grande poeta siciliano, descrisse la musica, la voce, il personaggio Rosa Balistreri, l’immensa cantastorie di Licata che il 21 marzo 2020 , di anni ne avrebbe compiuto 93.
Rosa, come i grandi poeti, ha raccontato l’umanità nel suo infinito presente.
E per anni – voglio sperare inconsciamente – è stata spinta verso l’oblio e in quella stanza dimenticata, fin quando le sue verità scomode stanno prepotentemente ritornando a nuova luce.
Una figura quasi mitologica Rosa, che sta in un qualche Olimpo di divinità o di eroine, sia dei giorni nostri che di un passato lontano, esempio di donna che non si è lasciata vincere dalle prove devastanti di una vita atroce.
E c’è un pezzo, fra tutti, che mai come ora raccoglie questo periodo. Il nostro.
Chi di noi, con gli occhi al cielo, non ha mai detto, sospirando, “Hannu a passari sti vintinovi anni, unnici misi e vintinovi jorna!”?
Tutti, almeno una volta, indistintamente tutti.
E succede quando noi siciliani ironizziamo su noi stessi quando ci troviamo in una condizione che non consente fuga o speranza.
Ma per noi, terra di dominio di tanti popoli, in cui ogni dominatore si è integrato con i dominati, ogni situazione buia è destinata sempre a finire.
Ed è in questa feroce e commovente cover “Buttana di to mà!”, che a modo unicamente loro, Nicola e Daniele ci vogliono urlare che quel giorno, tanto desiderato e sperato e voluto... arriverà.
Una narrazione serrata, che dal dolore, passo dopo passo, precipita nella sete di una rinascita, di un atto di amore puro. Puro come una rosa.
Per questo a lei si deve tanto.
Il merito di aver recuperato quei canti della tradizione, girando tra le diverse zone della Sicilia, ascoltando e raccogliendo.
Perchè per Rosa è stata soprattutto la sua personale resistenza, la sua motivazione a non cedere, la vita da vincere.
Perché quella sua vita avrebbe sfinito ogni altro essere umano.
Se qualunque altra donna sarebbe crollata, per Rosa non era concesso, e lei si sollevava.
Si rialzava sempre.
Così noi abbiamo un compito importante, un compito che la stessa Rosa ha deciso di affidarci nel suo testamento musicale “Quannu moru”: “Quannu iu moru, cantati li me canti/ 'un li scurdati cantatili pi l'antri/quannu iu moru pinzatimi ogni tantu/ ca pi sta terra 'ncruci murivu senza vuci/“ .
Ciao Rosa, non ti dimenticheremo mai.
Federica Farnisi
lyrics
Buttana di to mà In galera sugnu
Senza fari nu millesimu di dannu
Quanno arristarru a mia era innucenti
Era lu iuornu di Tutti li santi
Nun suognu morto ancora
Uogghiu ci n'é e a lampa ancora adduma
Hannu a passari sti vintinovi anni, unnici misi e vintinovi iorna.
Explore ambient music from across the globe in drifting and soothing songs on the new compilation from Electric Shapes. Bandcamp New & Notable Apr 24, 2024